Notizie e curiosità sul caneEducazione cinofila e relazione con il cane

Adozioni e poi? Cosa succede? Lo studio in Usa.

Una ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, indaga i comportamenti mostrati dai cani a distanza di 7, 30, 90 e 180 giorni dall’adozione in canile per identificarne la prevalenza e i cambiamenti.

Hai deciso di adottare un cane da un canile.

Di entrare in quel corridoio in cemento, di attraversare quel muro di abbai incessanti, di aprire una di quelle porticine e dare una nuova famiglia a un animale abbandonato. Se sei stato fortunato, sei arrivato lì dopo un percorso in cui hai conosciuto il tuo nuovo compagno di vita e insieme avete capito di poter iniziare insieme un nuovo viaggio. Comunque sia andata, ora è a casa e la vostra avventura è appena cominciata.

Purtroppo i canili, per quanto possano essere luoghi di accoglienza, a volte anche di salvezza, sottopongono i cani a forti stress e a mancanza di stimoli e di attenzioni.

È quindi normale che il nuovo arrivato mostri una serie di comportamenti che potrebbero rendere complicata la convivenza e lo sviluppo del nostro legame con lui. Cosa può accadere nei primi sei mesi dopo l’adozione? Un team di ricercatori della Ohio State University ha cercato di capirlo e i risultati sono stati pubblicati nella rivista scientifica Plos One (https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0289356 ).

Lo studio nei rifugi per cani dell’Ohio

I proprietari di 99 cani adottati da 5 rifugi dell’Ohio tra il 1 ottobre 2020 e il 1 giugno 2021 hanno compilato un questionario di valutazione del comportamento nel corso del tempo— il Canine Behavioral Assessment & Research Questionnaire (C-BARQ)— a 7, 30, 90 e 180 giorni dopo l’adozione. Sono state raccolte informazioni anche nei rifugi: età stimata, sesso, peso, durata della permanenza nel rifugio, motivo dell’ammissione al rifugio, uso di farmaci gastrointestinali, antibiotici e psicotropi, casi di ritorno al rifugio dopo una precedente adozione e livello di esperienza del proprietario. In pratica, sono stati analizzati i fattori che possono influenzare il comportamento e che possono essere di aiuto nel fare possibili previsioni.

Quale può essere il comportamento di un cane nei sei mesi successivi all’adozione?

Nelle diverse tappe temporali dei test somministrati ai proprietari, i cani hanno mostrato un’elevata prevalenza di aggressione diretta a estranei (81,7%), aggressione diretta al proprietario (32,3%), aggressione diretta a cani (75%), aggressione nei confronti del cane di famiglia (37,8%), paura verso estranei (58,2%), paura che non riguarda le interazioni sociali, come quella per rumori, auto o oggetti nuovi (95,8%), paura verso gli altri cani (80,0%) e comportamenti legati alla separazione (92,6%). Nell’arco di 180 giorni sono aumentati l’aggressività diretta verso estranei, l’eccitabilità, la sensibilità al tocco, la difficoltà di addestramento e l’inseguimento, mentre i comportamenti legati alla separazione, l’attaccamento e la ricerca di attenzione sono diminuiti.

Il gruppo di proprietari era equamente diviso tra chi aveva altri animali in casa (52,5%) e chi non ne aveva (47,5%) prima di adottare il cane oggetto del sondaggio. Sette persone hanno restituito il cane adottato durante il periodo di studio.

Cosa significano questi numeri?

Tra i comportamenti che più preoccupano i neoproprietari ci sono l’aggressione verso estranei e le risposte alla separazione, fattori che spesso portano a un nuovo abbandono.

In particolare, il 76,9% dei cani mostrava aggressività verso gli estranei a 180 giorni dall’adozione. Si tratta di una percentuale alta, ma esiste una possibilità che l’animale avesse già mostrato aggressività nel rifugio. Questo comportamento, infatti, è stato riscontrato spesso in cani che avevano assunto farmaci psicotropi, che spesso sono somministrati dal veterinario quando ha difficoltà a manipolare l’animale, soprattutto a causa della sua aggressività. D’altra parte, gli autori hanno anche sottolineato come gli operatori che manipolavano il cane nei rifugi erano solitamente estranei, quindi lasciando supporre un certo grado di avversione maturato in quell’ambiente.

Questi dati sono stati anche riportati da studi precedenti ma, rispetto agli altri, in questo caso sono stati raccolti durante la pandemia, nel periodo dei lockdown: il distanziamento sociale e i comportamenti umani alterati potrebbero aver amplificato alcuni comportamenti “problematici”. Inoltre, non è da dimenticare la territorialità, che aumenta man mano che il cane si abitua alla nuova casa.

Gli altri comportamenti maggiormente riscontrati— che, tuttavia, diminuiscono tra i 90 e i 180 giorni dall’adozione — sono quelli relativi alla separazione. Analisi precedenti hanno mostrato numeri più bassi, ma due degli studi più recenti con tassi di incidenza più elevati sono stati svolti, almeno in parte, durante la pandemia: la presenza della famiglia a casa per un numero maggiore di ore potrebbe aver contribuito allo sviluppo dell’ansia da separazione.

A 180 giorni è stata osservata una riduzione piccola ma significativa dei comportamenti legati alla separazione e questo potrebbe essere potenzialmente incoraggiante per i proprietari i cui cani mostrano comportamenti di questo tipo. Molti cani provenienti dai rifugi, quindi, possono soffrire di ansia da separazione ma avrebbero margine di miglioramento. I ricercatori, inoltre, sottolineano che potrebbe essere necessario monitorare più a lungo questo comportamento per capire se c’è un ulteriore miglioramento con il trascorrere del tempo.

Prima di abbandonarlo di nuovo, pensaci bene

I dati raccolti non possono essere generalizzati per via di molti aspetti, come ad esempio l’essere stati raccolti nel periodo della pandemia di Covid-19, o anche perché le condizioni in cui i cani valutati sono stati gestiti possono essere differenti da paese a paese degli Stati Uniti e non solo (cani sterilizzati, tolleranza al randagismo), ma i risultati restano interessanti. (https://www.dogsportal.it/pandemic-puppies-adozioni-affrettate-e-le-sfide-dellera-post-covid-per-la-gestione-dei-cani/)

Questo studio è uno dei primi passi per la comprensione di ciò che accade dopo l’adozione, dell’evoluzione dei comportamenti manifestati dai cani una volta in famiglia e dei possibili fattori che li influenzano.

Infatti, i comportamenti osservati e riportati sono spesso utilizzati come pretesto per un nuovo abbandono, e quindi capirne le cause o i tempi che richiedono per essere risolti potrebbe in futuro aiutare gli operatori dei rifugi a fornire un giusto supporto a chi adotta.

In Italia, secondo i dati regionali del Ministero della Salute aggiornati al 2021 (Dati regionali sul randagismo (salute.gov.it)), i cani entrati in canili rifugio e canili sanitari sono stati poco più di 100.000, di cui solo un terzo sono stati poi adottati.

È evidente che abbiamo un problema, probabilmente in parte costituito da adozioni superficiali e proprietari in difficoltà nell’instaurare un rapporto con il nuovo membro della famiglia (Cani in famiglia: membri a tutti gli effetti? Parliamo di famiglie multispecie. – Dogsportal.it | Blog cinofilo).

Se è bene ricordare che, quando si decide di accogliere un cane nella propria vita, è necessario essere consapevoli che non è un oggetto ma un individuo con le proprie caratteristiche e le proprie fragilità legate alla sua storia pregressa, è anche vero che sarebbe auspicabile la presenza costante di educatori e istruttori cinofili e veterinari comportamentisti, sia in fase di adozione sia nei mesi successivi, per aiutare cani e famiglie in questo complesso passaggio.

Del resto tutte le relazioni hanno bisogno di una fase di conoscenza e rodaggio ma poi, come molti di voi sapranno, il resto del viaggio sarà emozionante e indimenticabile.

Alessia Colaianni

Dottoressa di ricerca in Geomorfologia e Dinamica ambientale, sono poi approdata sulle rive della comunicazione e divulgazione scientifica. Sono diventata giornalista e, un articolo dopo l’altro, mi sono ritrovata a raccontare le storie di animali umani e non umani e dell’ambiente in cui vivono. Sul mio cammino ho incontrato lo sguardo di molti cani e questo mi ha convinta a suonare ai cancelli di Dogsportal per poter curiosare nella loro storia e nel loro comportamento insieme a voi.

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