Carnevale con i cani mascherati: un divertimento inappropriato

Ci troviamo oggi a discutere un argomento particolare: le sfilate di carnevale che coinvolgono cani mascherati.

Questa pratica, pur volendo essere un innocuo divertimento, solleva numerosi interrogativi etici, cinofili ed etologici che meritano di essere analizzati.

Innanzitutto, è fondamentale considerare la natura del cane come animale.

I cani, pur essendo da secoli compagni dell’uomo, conservano delle caratteristiche etologiche innate che devono essere rispettate.

La mascheratura e la partecipazione a eventi rumorosi e caotici come le sfilate di carnevale possono causare stress e disagio agli animali, che non sono in grado di comprendere il contesto ludico e festoso che per noi umani è ovvio. Questo in altre occasione deve essere valutato anche in altri contesti come fiere eccessivamente rumorose e con spazi e affluenza di persone non adatti ai nostri cani.

La tendenza a umanizzare i cani, facendoli partecipare a eventi tipicamente umani, può portare a una mancata comprensione delle loro reali necessità.

È importante ricordare che il benessere dei nostri cani dovrebbe sempre avere la priorità rispetto al nostro intrattenimento.

In questo contesto, l’opinione pubblica sta gradualmente prendendo coscienza dell’inadeguatezza di tali pratiche, come dimostrano le recenti prese di posizione da parte di associazioni animaliste, veterinari ed educatori cinofili.

Il caso in Abruzzo.

Un esempio significativo è la posizione assunta dall’associazione animalista della città di Giulianova “Unica Beach”, guidata dalla veterinaria Giusy Branella.

Come riportato da diversi articoli, questa associazione si è espressa contro la sfilata di carnevale a quattro zampe a Giulianova, denunciando l’inadeguatezza dell’evento rispetto al rispetto dei diritti e del benessere degli animali.

È interessante notare come anche l’ambito accademico e scientifico stia prendendo posizioni simili.

L’Università di Teramo, ad esempio, ha ritirato il proprio patrocinio all’evento, come segno di dissenso nei confronti di una manifestazione che non rispecchia i principi di tutela e rispetto degli animali. Anche se, viene da pensare che patrocini e affiliazioni spesso vengono forniti con troppa facilità e tolti solo quando poi il caso è esploso.

In questo contesto, è fondamentale promuovere una cultura del dog-friendly che sia realmente a misura di cane.

Un approccio dog-friendly autentico implica la creazione di ambienti e situazioni in cui i cani possano sentirsi a proprio agio, rispettando le loro esigenze naturali e comportamentali.

Questo significa evitare di coinvolgerli in attività che, pur potendo sembrare divertenti per noi, possono essere fonte di stress o disagio per loro.

Come sottolineato nei nostri articoli su Dogsportal.it, è essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un rapporto con i nostri cani basato sul rispetto e sulla comprensione delle loro caratteristiche naturali.

È responsabilità di tutti noi, come amanti degli animali e come società, garantire che il benessere dei nostri cani sia sempre al centro delle nostre attenzioni e delle nostre scelte. Ricordiamoci che nessuno è obbligato a vivere insieme ad un cane.

Per approfondire l’argomento e esplorare ulteriori riflessioni cinofile ed etologiche, consigliamo la lettura degli articoli correlati disponibili su Dogsportal.it, una risorsa preziosa per tutti coloro che desiderano informarsi e approfondire la loro conoscenza sul mondo dei cani.