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Con i cani da slitta sull’Alpe Cimbra

Sono cresciuto con il mito di Balto, l’Husky che grazie alla sua forza e il suo coraggio, nel 1925 salvò un intero villaggio da un’epidemia di difterite.

Ho amato profondamente i racconti di Jack London. Zanna Bianca e Il Richiamo della Foresta sono stati la fonte che ha arricchito la mia immaginazione nella costruzione ideale delle estreme latitudini del mondo.


Gli spazi immensi ricoperti di neve, il freddo pungente, la forza e la determinazione che lottano contro l’asprezza di una natura ostile ma, anche l’intelligenza e l’empatia di questi cani fantastici capaci di imprese incredibili guidati da uno spirito di sopravvivenza che li rende eroi ed indispensabili compagni.

cani da slitta sull'Alpe Cimbra
cani da slitta sull’Alpe Cimbra


Ora, dopo questa premessa, pensate alle capriole di gioia che il bambino che è ancora è in me, ha potuto fare quando il giorno di Natale, tra le sorprese sotto l’albero, ho trovato un biglietto che mi invitava a vivere l’esperienza di passeggiata in sella ad una slitta trainata dai cani. Ovvero di poter provare lo sleddog a pochi minuti da casa mia.

Proprio così, non dovevo recarmi nelle lande dell’Alaska per provare in prima persona le emozioni di cui avevo letto ma, bastava salire sull’Alpe Cimbra, in particolare a Passo Coe di Folgaria per esaudire un mio desiderio fanciullesco.

Lo sleddog, infatti, è una disciplina che sta prendendo piede anche in Italia: sulle nostre Alpi, in inverno abbiamo tutte le condizioni climatiche ideali per svolgere questa bella attività a contatto con la natura e in sintonia con i fantastici cani nordici.
Come ben raccontano sul sito dell’Alpe Cimbra:
“Lo sleddog è un’attività praticabile a tutte le età, un viaggio impossibile da dimenticare per i bambini (a partire dagli 8 anni possono guidare la slitta), ma anche per adulti, può essere imparato velocemente, grazie all’efficace addestramento dei cani.”

cani da slitta sull'Alpe Cimbra
cani da slitta sull’Alpe Cimbra

E così è stato anche per me.


Al mio arrivo tutto sembrava essere costruito ad hoc per farmi sentire come uno di quei personaggi così ben raccontati da London.
La mattina non era di quelle con il cielo limpido, anzi c’era un po’ di foschia, che ai miei occhi rendeva tutto più magico.
Al mio arrivo, al punto di ritrovo, il primo incontro è con i cani che stanno riposando in attesa del loro turno. Belli e fieri, appaiano sereni. Se ne stanno seduti con lo sguardo rivolto verso il punto da cui, da lì a poco, vedo arrivare gli equipaggi del turno precedente il mio.

cani da slitta sull'Alpe Cimbra


In testa vi è la slitta condotta da Massimo, l’istruttore che, salutato il gruppo precedente, con semplicità ci spiega le poche cose da sapere per potersi godere in sicurezza l’esperienza che ci aspetta.

L’Istruttore, ci chiede di fidarci della muta che avrà il compito di trainarci.

Loro sanno quello che devono fare, a noi resta solo il compito di non ostacolarli nel loro procedere, aiutarli a capire quando ci vogliamo fermare e ripartire e controllare la velocità di crociera attraverso un apposito tappetino posto fra i pattini della slitta. Nulla di complicato, i cani, ci rassicura, seguiranno il percorso che già conoscono e comunque procederanno dietro la slitta di Davide, l’altro istruttore che ci farà da guida.


Davide, che mentre noi siamo impegnati in questo piccolo briefing, è indaffarato nel controllo delle slitte, delle linee di tiro (si chiamano così le funi che assicurano i cani alle slitte) e alla composizione dei team che ci accompagneranno. Sì, perché ogni muta è composta da un minimo di tre cani, che vanno scelti secondo le loro caratteristiche, ben conosciute dai loro umani, e posizionati secondo le stesse.

Io vengo affidato ad un team composto da Ellie (Siberian Husky), Sweep (Alaska Husky) e Abbie (Eurohound) alla quale è affidato il ruolo di leader.

Non vi nascondo che nei momenti prima della partenza sono attraversato da una forte eccitazione accompagnata da un po’ di timore. D’altronde è forse la prima volta che in una attività cinofila, non sono accompagnato da cani che conosco e in più ai quali mi viene chiesto di affidarmi.


Il timore svanisce subito quando, appena dato il comando e sollevato il piede dal freno di stazionamento, la slitta inizia a muoversi.

I cani iniziano a correre leggeri sulla neve e mi appare chiaro che quel correre insieme, sia la motivazione intrinseca del loro essere. Quei cani che prima della partenza apparivano financo esili, ora mostrano tutte le loro incredibili doti fisiche.
Arriviamo alla prima curva e la mia inesperienza mi porta a pronunciare la parola Easy (comando riservato al far rallentare il team ) e ad appoggiare i talloni sul tappetino. La slitta rallenta io, come spiegatomi, sposto il mio peso di lato e naturalmente effettuiamo la curva. Semplice come scivolare sulla neve.

Cani da Sliita Alpe Cimbra

Il percorso poi si snoda fra altre curve, piccole salite (nelle quali cerco di aiutare i cani spingendo un po’ con i piedi) e piccole discese, che mi mostrano inequivocabilmente che se avessero in me un Musher (questo è il nome dell’umano che conduce la slitta) più capace ed esperto, la muta sarebbe pronta ad andature ben più sostenute.

cani da slitta sull’Alpe Cimbra


Più passa il tempo più, mi è chiaro come sia vero quello dettomi da Massimo. Ovvero che a me non resta altro che affidarmi, che i cani sanno bene cosa fare e ancora che non chiedano altro che farlo.

Al più a me spetterebbe il compito di non complicare il loro agire.

Cosa che cerca inequivocabilmente di farmi capire Abbie, con lo sguardo, quando dopo una piccola pausa che ci prendiamo a metà percorso, faccio confusione fra i comandi e le azioni da compiere (la caratteristica che i cani che lavorano con me conoscono bene) e rallento troppo la ripartenza. Uno sguardo in cui riesco a leggere chiaramente un: “Umano vedi tu che vuoi fare? Basta che poi ce lo dici?”.

Mortificato, quindi, cerco di fare mea culpa e di prestare un minimo di attenzione.

Purtroppo arriva la fine del nostro giro, saluto e ringrazio i cani che mi hanno accompagnato, che ben si prestano alle mie coccole e scambio due parole con Davide e Massimo.

Davide mi racconta che si dedica a questo l’inverno, mentre d’estate fa un altro lavoro. Inoltre alleva Alaska Malamute,(Intrepida Aurora Kennel) e con lo sguardo fiero mi mostra i due fantastici esemplari che ha oggi con sé.

Massimo mi racconta, che si è appassionato tanti anni fa al mondo dello Sleedog, per anni ha svolto gare nelle varie discipline e d’estate si impegna nel dogtrekking. Mi dice che per i suoi Siberian Husky, che alleva con l’affisso Windshot, le nostre temperature estive non sono adatte alle altre attività di traino come lo scootering.

cani da slitta sull'Alpe Cimbra
Alaskan Malamute Intrepida Aurora Kennel


A me non resta che ringraziarli per avermi permesso di vivere questa stupenda esperienza, dandogli un arrivederci ad una prossima volta magari per un percorso in notturna.

Per ogni informazione e per prenotare la vostra esperienza potete navigare direttamente sul sito dell’Alpe Cimbra. Io posso solo dirvi che ne vale davvero la pena.

PS. Per gli amici: Ok i nordici sono bellissimi, mi sono divertito un sacco ma, il mio cuore rimane retriverista.

Oscar Zuccatti

Oscar Zuccatti Al Campo Educazione Cinofila asd Progetto UluLove Oscar Zuccatti: Laureato in Sociologia ed Educatore Socio-Pedagogico da sempre affascinato dal mondo animale e in particolare da quello cinofilo. Nel suo lavoro di educatore ha la possibilità di incontrare il mondo della Pet Therapy e dal 2011 é responsabile di tale servizio per Anffas Trentino Onlus. Partecipa direttamente a progetti d’intervento in ambiti diversi, svolgendo fino ad oggi più di 4000 ore di attività. Negli anni segue svariati corsi, stages e workshop, oggi è Educatore Cinofilo Fisc di 3° livello, formatore in ambito Iaa (Pet therapy) e preparatore dei binomi. Referente d’intervento per le Eaa Responsabile di Attività Coadiutore del Cane Coadiutore del Gatto e Coniglio Presidente Al Campo asd Componente e cofondatore del progetto UluLove

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