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Il mare d’inverno, versione a 6 zampe

Il mare d’inverno è solo un film in bianco e nero visto alla TV (…)  Punti invisibili rincorsi dai cani, stanche parabole di vecchi gabbiani, e io che rimango qui solo a cercare un caffè… dice la canzone.

Be’, di gabbiani la nostra Bonnie ne ha inseguiti parecchi, altro che punti invisibili. La passeggiata-tipo al mare con Bonnie è a rischio di tuffo dallo scoglio per inseguire volatili posati al largo… “ehi tu coso che vola, un giorno sarai mio!”. Praticamente, l’analogo marittimo della rituale caccia al merlo che tanto pratichiamo al parco. Solo che il gabbiano è infido. Non è che si alza in volo per sfuggirti e basta. Lui è rancoroso. Se riesce, come minimo ti scagazza in testa. Se ti va peggio, torna verso di te in stormo come uno squadrone di cacciabombardieri, ti fa la rasetta e picchia verso il tuo cane garrendo a raffica, roba che manco gli uccelli di Hitchcock. Ciononostante, Bonnie continua a provarci, monumento canino alla perseveranza.

Il mare d’inverno in versione sei zampe può essere una figata, e non solo per la presenza dei gabbiani. Accesso libero in spiaggia, pochi umani, tante belle passeggiate al sapore di sale, e tanti amici con cui giocare. Sì perché di inverno, i cani in spiaggia sono tenuti liberi. Tutti. E se ormai conoscete un pochino Bonnie forse potrete perdonarmi se la lascio libera, perché non solo si farebbe ammazzare piuttosto di fare del male a una qualsiasi creatura, ma ha anche il richiamo che serve per rimetterle il guinzaglio quando ce n’è bisogno. Cioè quando? Quando incontriamo un altro cane al guinzaglio per esempio, perché se lo è, significa che l’umano non è molto contento se noi invece ci approcciamo al suo cane senza. Guinzaglio chiama guinzaglio. Oppure, quando passiamo vicino a umani pisolanti al sole d’inverno, perché anche io mi incavolerei se un cane, per quanto adorabile e arancione, mi svegliasse affogandomi di leccate.

Sì, faccio mea culpa, lascio libero il cane e sono in contravvenzione, ma con criterio. Questo ci consente di passare ore deliziose a giocare alla qualunque, riposandoci poi in contemplazione di poetici tramonti (nda: quest’ultima parte vale per i bipedi, Bonnie non è un cane molto contemplativo…).

Il mare d’inverno è un concetto che il pensiero non considera, è poco moderno, è qualcosa che nessuno mai desidera… continua la canzone. Mi dissocio: forse l’autore non aveva un cane.

Silvia Masoero

Silvia Masoero è la fortunata padrona di Bonnie, meticcia di 5 anni che va pazza per i boschi, i merli, il mare e l’agility. Appassionata di cani da trent’anni, si è avvicinata all’agility negli anni ’90 insieme alla sua piccola epagneul breton. Nei primi anni 2000, purtroppo, è stata ibernata e oggi si sta ancora riprendendo dallo shock del risveglio

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