Educazione cinofila e relazione con il cane

Una giornata particolare, con Ronda, la mia Rottweiler

Di Veronica Morgana Penna

Oggi non andrò a raccontarvi delle mie classiche uscite nei boschi con Vito, ma andrò a raccontarvi la storia di Ronda… 

Ronda è la mia Rottweiler di 3 anni e mezzo, docile, amorevole e un po’ testona… Tra tutti i miei cani è quella che mi capisce con un solo sguardo, sa quando sono arrabbiata e quando sono felice per qualcosa… Con lei ho condiviso tutto e tra di noi si è instaurato un rapporto magico.

Ronda è sempre stata un cane che ha praticato un sacco di trail insieme a me, Vito e Sivis, un cane che ha sempre goduto di ottima salute e non ha mai avuto nessun problema particolare… 

Era metà settembre quando, accarezzandola, ho notato una piccola pallina sulla spalla, tipo un nocciolo di ciliegia, subito non ci ho fatto molto caso perché ho pensato si fosse seduta male e fosse qualche ossicino ma, dopo 2 giorni, uscendo in passeggiata ho visto che camminando questa pallina era diventata tanto più grossa, era quasi come un nocciolo di albicocca…

Torniamo a casa e faccio la prova del nove, cerco di “sollevare” la pallina dalla pelle per capire se fosse una ciste, purtroppo, era attaccata e non riuscivo a staccarla.

Disperata chiamo subito la veterinaria che mi fissa l’eco per il giorno successivo… Quella notte mi ricordo benissimo che non ho chiuso occhio.

Il pomeriggio seguente andiamo a fare la visita e dall’eco viene fuori che non è una ciste, molto probabilmente è un tumore maligno… Era il 27 settembre e, piuttosto di ricevere una notizia del genere, avrei preferito una coltellata in pancia… Chiamo subito Daniela, amica, allevatrice e persona super preparata sui cani, la quale mi mette subito in contatto con un’oncologa di sua fiducia.

Il lunedì la Dottoressa ci riceve, facciamo tutte le visite possibili e il sospetto viene confermato, tumore maligno, bisogna procedere con una tac per vedere se è a livello muscolare o osseo… Esco dalla visita e vorrei solo svegliarmi e scoprire che è solo un brutto incubo ma,purtroppo, non è così… 

Facciamo la tac e, fortunatamente, l’esito è che non ci sono metastasi e sembra essere partito dal muscolo.

Mi chiama la Dottoressa dicendomi che, molto probabilmente, riusciranno a salvarle l’arto ma si potrà sapere solo durante l’intervento, le dico che non mi importa, l’importante è che me la salvino perché è un pezzo del mio cuore.

Arriva il giorno dell’operazione, il 17 ottobre…

La porto in clinica alle 08.30, incontro l’oncologa, l’ortopedico e l’anestesista, mi spiegano più o meno in cosa consisterà l’intervento e mi dicono di stare tranquilla che mi avrebbero chiamata appena si fosse svegliata.

Torno a casa da Vito e Sivis e le ore sembrano non passare più… 

Alle 15.30 mi squilla il telefono, era la Dottoressa che mi avvisava che tutto era andato bene e che potevo andarla a riprendere.

Quando arrivo in clinica l’oncologa e l’ortopedico mi spiegano nei dettagli l’operazione e mi dicono che hanno dovuto “pulire” a fondo la zona delle ascelle, delle costole, della spalla e della scapola e che anche se sono riusciti a salvare l’arto non è detto che tornerà ad usarlo come prima, ma non mi importa perché Ronda è ancora con me.

Vanno a prenderla e, appena entra nella sala, vedo che è piena di punti e fa fatica a camminare. 

Arriviamo a casa e, la prima cosa che fa, è chiedermi del cibo, bene un buon segno… 

Due giorni dopo proviamo a fare due passi e mi accorgo davvero che fa fatica a camminare, ma non mi scoraggio e giuro che farò di tutto per farla tornare a correre. 

A pochi giorni dall’operazione, a causa del sieroma che si era formato, saltano dei punti… Chiamo l’ortopedico e mi dice che bisogna ricucirla ma finché non passa l’infezione non è possibile, si, perché nella sfiga si è pure infettata la ferita!!! 

La porto a ricucire sperando che vada tutto bene e che non risaltino i punti.

L’hanno ricucita e le hanno messo una cannula per aiutare il liquido ad uscire così il sieroma non rischiava di far saltare di nuovo i punti, ma, a distanza di 3 giorni tutto era come prima…

Mi faceva tenerezza perché aveva questa mega ferita aperta e io avevo paura che si infettasse di nuovo.

Vado a fare la visita e l’ortopedico mi dice che è inutile ricucire in quanto non c’è più tessuto che aiuta la cicatrizzazione e la faremo guarire nella vecchia maniera… Miele e zucchero e hypermix!!! 

Per 3 lunghi mesi, tutte le sere, cambiavo la medicazione e Ronda e le facevo gli impacchi di miele, zucchero e hypermix, la aiutavo a riformare il tessuto facendo sanguinare leggermente i bordi delle ferite. 

Ogni 10 giorni andavo al controllo e le ferite si chiudevano una volta di più… 

Ma il giorno più bello è stato il 4 gennaio quando alla vista l’ortopedico mi ha detto che non dovevo più medicare Ronda perché la ferita era quasi del tutto guarita!!!

Ronda, oltre essere guarita, camminava di nuovo bene!!!

Dopo una decina di giorni dalla visita ho preso i miei cani e sono andata a fare una passeggiata nei boschi… 

Ho visto Ronda felice e con la voglia di fare sempre di più….

La mia testona età tornata lei, con un po’ di muscoli e una parte della scapola in meno perché tolti nell’operazione ma con la forza e la fierezza che solo un rott può avere.

Adesso avremo il controllo a Aprile per vedere che proceda tutto per il meglio ma fino ad allora… Magari non faremo Canicross ma tante tante e ancora tante passeggiate nei boschi, quelle speriamo di sì. 

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