Educazione cinofila e relazione con il cane

Che è bello lavorare con Nina ogni giorno facendo cose che ci divertono

Di Michela Bianco

CAP.2

Dai Nina, on y va à jouer!!! Sei pronta?

Tiro fuori i dischi dallo zaino e parte a 1000….salti e attacchi ai dischi , alle mani, a me medesima…

….E che è???!!! No!!! Seduta!!! Resta!!!

I suoi occhi si spalancano tipo carlino anziano e ti penetrano dentro…” o lanci o lo rifaccio” con tanto di risata demoniaca a seguire se potesse…

L’ingaggio è figo ma contieniti !!!

Mi ci sono voluti mesi per farmi guardare negli occhi da te ma ora ti …mannaggia a te e alla tua tamarraggine!!!

Sono passati anni da quel settembre in cui sei entrata nella mia vita.

Sei arrivata “sterilizzata” ma senza cicatrice, spulciata ma con un gruppo di pulci strafatte che si erano affezionate e che alla prima spanciata serale tipica dei molossoidi, le vedevi ballare il tunz tunz in pieno rave.

Mi consideravi per i tuoi bisogni primari, ma niente più. Quattro mesi a farti da tassista per portati in giro. Quattro mesi ad elemosinare un tuo sguardo. Ero abituata ai pastori tedeschi; quelli vivevano per me. Tu, invece, eri la mia coinquilina, quella con cui dividere l’affitto.

Dovevo risolvere…

In rete trovo un articolo di un tipo che gioca con i cani e con il gioco crea rapporto, addestra…

“Ma pensa…Nina giocare gioca….non mi caga ma gioca… si parla di ingaggio…?????”

“O toh, c’è un seminario… quasi quasi…”

Siamo in campo per la gara, tu ed io. L’emozione è tanta. Non come al debutto. Ma quel nodo alla gola c’è sempre. E uno ripensa a tutto quello che può andare storto, agli errori che posso fare io mentre ti lancio i dischi o a te che ti distrai e non mi dai più retta. Ma ti ho vista. Sei attenta e pronta per cominciare.

Sono pochi secondi prima di cominciare la prova, ma in quel piccolo lasso di tempo ti senti in un’atmosfera ovattata e irreale. Sei concentrata e ripensi a tutti gli allenamenti fatti, al lavoro qualitativo e quantitativo: ore e ore a perfezionare una figura o una sequenza. So quali sono i nostri punti deboli e so quello in cui sei brava. Ma so anche che non mi deludi mai, nel senso che se puoi fare una sciocchezza, la farai di sicuro. E mentre penso a tutto questo, cammino verso il centro del campo e vedo il pubblico ai bordi che mi guarda e allora capisco. Capisco che è un lusso avere un cane che puoi portare in gara. Che è bello lavorare con Nina ogni giorno facendo cose che ci divertono. Che abbiamo il privilegio di poter sbagliare. Non come nella vita che se sbagli ci possono essere conseguenze sgradevoli. Qui se sbagliamo, pazienza. Ci rifaremo la prossima volta.

Lo sport, in fondo, è un’isola felice e protetta in cui posso provare delle cose senza temere le conseguenze.

Così, se va male, pazienza: lavoreremo meglio e ci divertiremo di più. Perché in fondo Nina, alla fin fine, lo sport è tutto questo.

Così, se va male, pazienza: lavoreremo meglio e ci divertiremo di più. Perché in fondo Nina, alla fin fine, lo sport è tutto questo.

E noi lo stiamo facendo.

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