Notizie e curiosità sul caneSport cinofili

L’agility dog è diventato uno sport per pochi? Troppo agonismo allontana le persone – lo sfogo dell’esperta cinofila

Condividiamo su Dogsportal.it un post di sfogo scritto da una veterana dell’agility: Matilde Caprino, una cinofila che da oltre 30 anni pratica questa disciplina con passione e dedizione.

In questo post, si parla del suo amore per l’agility, delle esperienze che ha vissuto con i suoi cani e delle trasformazioni che ha notato in questo mondo nel corso degli anni.

In particolare, esprime la sua preoccupazione per il fatto che l’agility stia diventando sempre più orientato alla velocità e alla competizione, a discapito del divertimento e della relazione tra cane e conduttore.

Questo post è un’opportunità per riflettere su come l’agility stia evolvendo e su come possiamo preservare il suo spirito originario, che dovrebbe essere quello di divertirsi con il proprio cane e di crescere insieme a lui.

LEGGI ANCHE: Intervista a Marco Chiaro, obiettivi e sogni sugli sport cinofili.

Vi invitiamo quindi a leggere con attenzione questo post e a condividere con noi le vostre opinioni su questo argomento così importante. Buona lettura!

Sono più di 30 anni che faccio agility.

Ho iniziato con un boxer, perché volevo provare a fare qualcosa con il mio cane, ne ho preparati due, si divertivano tantissimo!!!!

LEGGI ANCHE: La storia dell’Agility

Ovviamente ,andando avanti, mi sono innamorata del border collie, all’epoca in Italia c’è n’erano pochissimi…  Grazie a Bugsy, Blu e Bite ho partecipato a 7 Campionati del mondo , riuscendo a fare un 4 posto individuale con Bugsy e un 7 posto individuale con Blu. Ovviamente sono passati tanti anni, ho preparato tanti altri cani, ho chiuso diversi campioni di agility, ecc ecc ecc… Questo per dire , che in questi ultimi anni ho visto un capovolgersi di quello che a mio parere dovrebbe essere l’agility, per me era ed è un divertirsi nel preparare i cani, per poi andare in gara. Ora vedo che la cosa più importante è la velocità, i tempi sono cambiati, i cani sono cambiati e i percorsi sono cambiati…  Ma lo spirito dovrebbe essere sempre “fare un qualcosa “ con il proprio cane, e non esasperare tutto.

Invece le mode del far diventare tutto estremamente complicato, mettere in difficoltà cani e conduttori, non ne capisco il motivo.

Non è in questo modo che si fa crescere una disciplina… Perché su migliaia di persone che fanno agility in Italia, tolte quelle 20 persone “outsider”il resto fa altro nella vita, e poi fa anche agility.

Uscire frustrati da un giro non è giusto, oppure dover fare tempi sempre più bassi non è giusto.

Io non capisco il perché diano tanto fastidio le razze diverse dai border collie, pastori belga ecc ecc.

Che fastidio da un binomio più lento se arriva in 3? Non lo capisco.

Per i professionisti ci sono le gare di selezione, i grandi appuntamenti internazionali, e il 3 brevetto!

Perché esasperare questa disciplina, dove alla base ci sono le persone normali che vanno in gara per divertirsi e non per andare al mondiale. TANTO IL BINOMIO FORTE EMERGE LO STESSO!!! Questa è la mia opinione dopo 30 anni di agility

Dogsportal Redazione

Il portale italiano su cani, sport & società. info@dogsportal.it

Dogsportal Redazione ha 1513 articoli e più. Guarda tutti gli articoli di Dogsportal Redazione