Educazione cinofila e relazione con il cane

Pedigree questo sconosciuto. Ne parliamo?

 di Pamela Giuttari

Il discorso pedigree ormai viene definito da tanti come un “argomento trito e ritrito” ma evidentemente non lo è ancora abbastanza se nel 2018 c’è ancora chi compra “cani di razza” senza pedigree!

IL CASO

Ricevo l’ennesima chiamata da una famiglia disperata, che ha comprato alla “modica cifra” di 1500€ un “cane corso” senza pedigree, che a soli 4 mesi di età ha già regalato una ferita da ben 3 punti di sutura ai danni del bimbo di casa.
I proprietari in preda al panico appena usciti dal pronto soccorso hanno scritto al presunto “allevatore” per raccontare l’accaduto e la risposta che hanno ricevuto è stata questa (riporto pari pari il messaggio):

“Ha morso perché siete dei coxxxni!!

È un cane corso non un pupazzo, è un cane e il cane morde chissà cosa vi aspettavate! I miei cani non mordono senza motivo quindi se ha morso vuol dire che il bambino gli ha rotto le palle! Quindi adesso non lo volete più???? Stai sicura che io non me lo riprendo, hai voluto la bicicletta adesso pedala!”

Questa risposta credo renda molto bene l’idea del gran bel pezzo di… persona, che è questo “allevatore”.

Non ho molte parole per definirlo, solo parolacce.

Ma, premesso che a prescindere da tutto, mi dispiace moltissimo per il bimbo, per la famiglia e per il cane, sono ormai stufa di giustificare i proprietari che scelgono di fare acquisti come questo, perché ragioniamo:

in questa situazione TUTTI hanno delle colpe, ma c’è una prima colpa a monte, la più grave e, mi spiace, ma è dei proprietari.

Se prendete un cane senza pedigree, non potete lamentarvi se non presenta le caratteristiche di razza.

Se vi rivolgete ad un truffatore, non potete lamentarvi se vi risponde in quel modo.

Chi è interessato ad un cane di razza si rivolge agli allevatori. Alcuni di questi svolgono l’attività in modo professionale, altri invece in modo amatoriale.

Non c’è molta differenza tra le due situazioni se non il regime fiscale che l’esercente è tenuto a rispettare e il numero indicativo di cucciolate previste e ammesse. Per il compratore, quindi, non ci sono sostanziali vantaggi o svantaggi nell’acquistare dall’uno o dall’altro venditore. Sia l’allevamento amatoriale che quello professionale sono tenuti a dover rispettare le stesse garanzie sanitarie, di salute dell’animale e di tracciabilità.

Se però da proprietario finisco per comprare un cane ”di razza” senza pedigree significa che il venditore al quale mi sto rivolgendo non è né professionale ne amatoriale!

Se vende un cane definendolo di una razza X ma senza pedigree, semplicemente, NON È UN ALLEVATORE, è un truffatore!!!

Ed ecco perché purtroppo la colpa è dei proprietari.

Perché l’errore a monte l’hanno fatto loro, comprando il cane da un truffatore!

Vendere cani di razza senza pedigree è illegale, e lo è anche acquistarli e perdonatemi ma nel 2018 non è possibile che una persona non lo sappia.

Su fb ormai siamo tutti tuttologi, avvocati, veterinari e poi nella vita reale non sappiamo ancora che un cane senza pedigree

NON È DI RAZZA e NON VA PAGATO?!

Ma un’automobile senza libretto la comprereste?! No.

E quindi perché il cane si?

I mezzi di informazione ci sono, USATELI!

Già è difficile riprodurre soggetti equilibrati quando a monte c’è una selezione, figuriamoci se la selezione è completamente inesistente!

Il pedigree non è garanzia di salute ed equilibrio, per carità, perché purtroppo nessuno può dare una garanzia al 100% su una vita; però la selezione accurata dei soggetti da parte di un VERO allevatore abbassa di netto i rischi.

Sapere che i genitori (nonni, bisnonni, ecc) del cucciolo che stiamo portando a casa sono sani ed equilibrati è decisamente diverso dal non sapere nemmeno chi siano….

Vi pare?

Ma poi è stupido pagare per un qualcosa di “non conforme”, anche se la cifra è minore, figuriamoci quando si può avere alla stessa cifra lo stesso identico “oggetto dei desideri” ma in regola.

E preciso che parlo di oggetto volutamente perché il discorso si può applicare a qualsiasi cosa a prescindere dal cane, non di certo perché penso che il cane sia un oggetto.

La vendita (e l’acquisto) di ”cani di razza” senza pedigree è vietata dalla legge da più di 25 anni in Italia, vi prego SVEGLIATEVI!

Le frasi come “i cani non si comprano” o “gli allevatori speculano sulle vite di poveri innocenti” o “se chiedi soldi, non lo fai per passione” o “l’amore non si paga” e chi più ne ha più ne metta, sono CAGATE frutto della peggiore ignoranza!

Non volete pagare un cane, ne avete tutto il diritto, ma allora adottatelo da un canile!

I canili sono strapieni di cani in cerca di casa e sono gratis!

Ma se volete un cucciolo di razza, dovete aprire il portafogli.

Non esiste nessun altro documento che certifichi la razza all’infuori del pedigree.

CHE COS’E’ QUESTO PEDIGREE?

Il pedigree è il certificato di iscrizione al Registro del Libro genealogico. Viene emesso e stampato esclusivamente nella sede centrale dell’ENCI e viene spedito all’allevatore o alla Delegazione ENCI di competenza territoriale del nuovo proprietario del cucciolo se questo viene indicato all’atto della presentazione della domanda di iscrizione.

Nel pedigree sono annotati:

  • i dati anagrafici e identificativi del cane (razza, nome, sesso, data di nascita, colore del mantello, microchip);
  • il numero d’iscrizione ad uno dei Registri di cui si compone il Libro genealogico
  • la genealogia del cane (genitori, nonni, bisnonni e trisnonni);
  • chi, tra gli antenati, è stato campione di bellezza o di lavoro in Italia o all’estero e ha conseguito risultati in prove, brevetti, selezioni e/o è stato sottoposto a controlli sanitari per le displasie;
  • i dati anagrafici del proprietario e dell’allevatore;
  • i diversi passaggi di proprietà avuti del cane.
  • Il certificato genealogico (o pedigree) garantisce che l’iscrizione del cane sia avvenuta secondo le procedure che scaturiscono direttamente dalla normativa emanata per decreto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.  In caso di smarrimento, l’iscrizione al Libro genealogico tenuto dall’ENCI aiuta la rintracciabilità del cane indipendentemente dalla Regione in cui è stato smarrito. L’allevatore si impegna a far riprodurre cani sani, privi di malattie manifeste o patologie ereditarie.

ATTENZIONE

Un cane sprovvisto di pedigree emanato dall’ENCI non può essere considerato un “cane di razza”, anche se morfologicamente simile e non potrà essere considerato tale ne partecipare alle manifestazioni ufficiali (esposizioni, prove di lavoro, ecc). Sarà inoltre impossibile che un allevatore accetti di accoppiare il proprio cane con un soggetto di cui si sa poco e su cui non si hanno notizie verificabili circa  la corretta selezione e le origini. I cuccioli eventualmente prodotti non possono inoltre essere automaticamente iscritti al Libro genealogico.

Le tariffe previste per ottenere il pedigree sono riportate in chiaro sul sito ufficiale dell’ENCI e non sono certamente elevate. Diffidate dunque da chi vende un cucciolo di razza senza pedigree o con un notevole rincaro se volete il certificato, perché un allevatore serio lo considera parte integrante del prezzo del cucciolo.

COSA DICE LA LEGGE?

Per la legislazione italiana la vendita di cani proposti come “di razza”, senza che questa qualità sia attestata dal pedigree, è vietata dal Decreto Legislativo n. 529 del 30 dicembre 1992.

1992!!! Siamo nel 2018!!!

Comprare un cane di razza senza pedigree nel 2018, non è sinonimo di amore, ma di stupidità!

Postilla:

Per tutti quelli che dopo aver letto il testo, “non capiscono il nesso tra pedigree e morso”, per tutti quelli che “i cani cattivi non esistono, esistono solo cattivi padroni”, per tutti quelli che “se li cresci e li educhi bene non te ne fai niente del pedigree” e per tutti quelli che “anche un cane con pedigree morde”.

La prima cosa da imparare è che la genetica è importante e i cani “cattivi” come li definiscono alcuni, non ci diventano, ci nascono.

Ci sono cani che mordono da subito, senza aver subìto alcun trauma.

L’educazione è importantissima, e da addestratore sono la prima a sostenerlo ma purtroppo non sempre è sufficiente.

Se un cane nasce con doti caratteriali non equilibrate, puoi educarlo quanto vuoi, ma ci sono doti come la docilità e la tempra che non si possono modificare in alcun modo.

Il carattere del cane è composto per metà dalla genetica e per metà dalle esperienze.

Una base genetica ottima può sopportare anche traumi o una gestione pessima.

Una base genetica pessima non la si cambia neppure con esperienze esclusivamente positive e una gestione perfetta.

Partire da una buona base genetica è essenziale, e la buona base genetica la si ottiene esclusivamente conoscendo pregi e difetti dei soggetti che decidiamo di far accoppiare.

E questo lavoro di selezione (che riguarda salute, estetica e carattere) lo fanno gli allevatori che vendono cani legalmente e regolarmente con pedigree, non lo fanno i truffatori!

Il pedigree non è garanzia al 100% di soggetto sano bello ed equilibrato, ma dietro al pedigree c’è una selezione, cosa che invece non c’è dietro ad un cane accoppiato a casaccio.

Nessun allevatore sano di mente accoppierebbe due cani mordaci, paurosi o con problemi di salute, mentre invece i cagnari che vendono cani senza pedigree spacciandoli per soggetti di razza, lo fanno!

Il pedigree attesta la razza.

E la razza è fatta di un insieme di caratteristiche fisiche e caratteriali che la distinguono, e che vengono selezionate volutamente.

Se non c’è pedigree, non solo non c’è razza, ma non c’è nemmeno selezione.

E il rischio di trovarsi per le mani un cane non equilibrato che non rispetta le caratteristiche della razza prescelta è nettamente più alto!

Chi dice di allevare la razza X ma non fornisce il pedigree agisce in malafede!

Essere ignoranti può succedere, restarlo è una scelta… ai danni del cane!

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Pamela Giuttari

Pamela Giuttari nata a Milano il 9.12.81, vive in provincia di Bologna dal 2014. Titolare di Intus Canem, si occupa di cani di difficile gestione quali fobici e aggressivi. Docente in vari stage e corsi educatori, tiene particolarmente a mettere l’accento sull’importanza della valutazione del cucciolo per la prevenzione dei problemi comportamentali.

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