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Santità, ma cosa le hanno fatto di male i cani?

Niente da fare, smentendo per la terza volta almeno il nome che si è scelto come Papa –  Francesco, il santo che chiamava gli animali “fratelli” – Bergoglio se l’è presa ancora con chi ama i cani. Ma cosa mai gli avranno fatto i nostri fratelli con la coda?

Stavolta l’occasione per prendersela con noi cinofili viene da un incontro, dal Papa stesso riportato, con una donna che gli avrebbe chiesto di benedire il cagnolino che portava dentro a un passeggino. Mal gliene incolse: il sant’uomo si è inalberato, come si è premurato di comunicare pubblicamente, e ha sgridato la poveretta (m’immagino lo shock, essere ripresi da un papa per un credente temo sia devastante!) dicendo qualcosa sul fatto che “ci sono bambini che muoiono di fame, e invece lei col cagnolino”…

Santità, mi perdoni, ma cosa diavolo c’entrano i cagnolini con i bambini che hanno fame? Forse pensa che se non avessimo i cani da nutrire tutti i bimbi poveri del mondo potrebbero finalmente mangiare? In tal caso, visto che viaggia tanto, si faccia un giretto in Medio Oriente o in qualche grande metropoli indiana: si accorgerà che da quelle parti quasi nessuno ha cani eppure le strade sono piene di di bambini laceri, sporchi, malati e affamati. Ergo, si sbaglia Santità.

Oppure il problema è che lei pensa che chi ama i cani non abbia poi più amore da dare ai bambini? Mi creda Santità, l’empatia che vive nel cuore di un vero cinofilo è sufficiente per riempire di cure e affetto entrambe le creature, ciascuna nel modo che le necessita. Anzi, per quanto possa sembrarle strano, i bimbi che crescono in una casa dove ci sono anche animali diventano quasi sempre adulti molto più sensibili e attenti ai bisogni del loro prossimo. Lo dicono tanti studi degli specialisti di psicologia infantile. E personalmente l’ho vissuto e verificato mille volte.

Santità, mi creda: il problema dei bimbi che hanno fame non viene da chi ama i cani, viene dalle immense ricchezze concentrate nelle mani di pochi che non le dividono con i loro fratelli. Le faccio un esempio: sa a quanto ammonta il patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica di cui lei è il capo? Circa 2.000 miliardi di euro, secondo le stime più prudenti (fonte: Il sole 24 ore). Ecco Santità, ne venda anche solo la metà e poi crei un fondo mondiale per sfamare i bimbi poveri. Con 1.000 miliardi di euro sono certo che quasi tutti potrebbero mangiare per un pezzo!

Un altro dato interessante che sottopongo alla sua attenzione, Santità. Una ricerca condotta di recente nella sola Francia ha svelato che, dal 1950 a oggi, la Chiesa cattolica francese, attraverso i suoi preti, si è macchiata di circa 216.000 abusi sessuali accertati su bambini (fonti: La Stampa, Sky Tg24 e altre). 216.000 vittime in settant’anni fa 3.085 abusi all’anno, quasi 8,5 atti di pedofilia al giorno. E questo in un solo Paese. La faccenda, purtroppo, si è ripetuta ovunque la Chiesa cattolica abbia messo piede, dalle Americhe all’Australia. Ecco, pensando a tutto questo orrore, io fossi in lei, Santità, eviterei anche solo di proferire la parola “bambini”.

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Andrea Comini

Educatore e istruttore cinofilo fisc da oltre vent'anni, consulente sui problemi comportamentali, si è formato con Carlo Marzoli, Inki Sjosten, David Appleby, Roger Abrantes, Joel Dehasse. Studioso di etologia del cane e del lupo, docente in diversi corsi di formazione per educatori. Giornalista professionista.

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