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Adotta online un simil Golden e oggi vive con un cane da pastore: la testimonianza.

Prima di condividere il racconto della nostra lettrice di LinkedIn che ringraziamo per la testimonianza, è fondamentale sottolineare l’importanza di adottare un cane di persona e tramite strutture competenti.

L’adozione online può essere rischiosa, non solo per la mancanza di informazioni dettagliate e verificate sull’animale, ma anche per l’assenza di un contatto diretto che permetta di valutare il carattere e le esigenze del cane. È essenziale affidarsi a centri di adozione riconosciuti, dove professionisti qualificati possano guidare nella scelta del compagno più adatto, garantendo così il benessere sia dell’animale che della famiglia adottiva.

La storia di Valeria e Lucione

E ora, come promesso da LinkedIn, ti racconto la storia del mio cagnolone, adottato nel 2020 e proveniente da Caserta.

Poco prima dell’estate del 2020, abbiamo dovuto far sopprimere il mio precedente cane, un angelo con la coda di nome Ovidio, poiché purtroppo malato di tumore ai polmoni. Fosse stato per me, avrei preso un altro cane il giorno dopo, poiché chi ama i cani ed è abituato ad averli in casa sa quanto manchino poi nella quotidianità: portarli fuori, le passeggiate al parco… Insomma, già dal giorno dopo mi sono messa a scandagliare tutti gli annunci online possibili.

Come tante persone, anch’io – pur amando tantissimo tutti i cani in generale – ho una sorta di preferenza per una certa tipologia di cani, ovvero quelli che assomigliano ai Golden. Ma mai mi sognerei di comprare un cane, perciò quando cercavo annunci mi orientavo un po’ su cani con un’estetica simile.

L’annuncio di Lucio lo abbiamo trovato per caso nel mese di agosto: un cane recuperato a Caserta vicino ai suoi fratellini e alla mamma, tutti avvelenati e lui l’unico sopravvissuto.

Subito ci innamoriamo: un po’ spelacchiato e magro, scrivo alla volontaria per avere maggiori informazioni e nel giro di un mese è a casa con noi. La volontaria, una ragazza giovane sicuramente brava e volenterosa ma un po’ superficiale (purtroppo…), ci dice che il cane arriverà a pesare 25 chili circa, quindi una taglia tendenzialmente media.

Il primo errore che ho fatto, e che mai rifarò, è stato quello di scegliere un cane “online” e di non informarmi abbastanza; avrei infatti dovuto chiedere più dettagli, ma lì mi sono fatta prendere la mano da questo cagnolino bellissimo e un po’ sfortunato. Appena lo vediamo ci stupiscono queste zampe giganti, anche se mai avremmo pensato che il cane sarebbe arrivato a pesare 45 chili (ed è anche magro…)… con tutte le conseguenze del caso.

Nel corso dei mesi il cane cresce esponenzialmente…

15, 20, 30, 35 chili… e io ho paura a scoprire fino a che peso arriverà. Nel corso del tempo ci accorgiamo anche che ha un carattere con noi e con i nostri amici giocoso, ma con gli estranei molto diffidente… capita che una volta in montagna, a circa 7 mesi di età, il cane (già sui 30 – 35 chili) morde assolutamente senza motivo una persona che passeggiava lì vicino. Ci rendiamo conto che ha un carattere abbastanza difficile e molto differente dal nostro cane precedente, per l’appunto un vero e proprio angelo.

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Il cane infatti è abbastanza “selvaggio”, all’inizio facciamo fatica a spazzolarlo, a tenerlo tranquillo, a insegnargli i comandi di base…

A quel tempo mi avevano regalato delle lezioni di educazione, ma anche lì ci rendiamo conto che il cane non è così “responsivo” ai comandi… non c’è infatti biscottino che tenga, se lui non vuole tornare, il richiamo non funziona. Spaventata per il morso all’escursionista in montagna, porto il cane anche da un comportamentista, che comunque lo ritiene equilibrato, anche se mi dice di prestare comunque attenzione, dato l’incrocio molto evidente con un pastore maremmano (o addirittura dei Pirenei, vista soprattutto l’altezza).

Io e il mio fidanzato viviamo in appartamento, ma fortunatamente i miei genitori hanno una bella villetta grande dove lo lasciamo quando andiamo in ufficio o quando facciamo viaggi e weekend lontano.

Abbiamo anche una bella casa in montagna, sempre con giardino, dove saliamo spesso in ogni stagione, visto che ci piace molto fare camminate.

Nel frattempo finiscono le lezioni di addestramento, circa 10, e io purtroppo (altro errore) non mi impegno a sufficienza con gli esercizi a casa… ma il cane, anche nel pieno della sua adolescenza (oltre al carattere “maremmano”) inizia a fare altri danni, fortunatamente non molti e non gravi… però comunque ci spaventiamo un po’ tutti in famiglia (prova a mordere qua e là, in giardino è estremamente territoriale e abbaia a tutti…).

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Con noi della famiglia, con gli amici che vengono spesso a casa e con gli altri proprietari di cani Lucio (detto ovviamente Lucione, vista la mole) è un angelo, super giocherellone, ma con gli estranei – soprattutto se nel giardino dei miei, dove si sente il capo – è estremamente territoriale. Questo ovviamente crea un po’ di difficoltà, io inizio ad avere paura di portarlo in giro – anche se al guinzaglio è un cane bravissimo – ho però paura che la gente si avvicini (lo vogliono sempre tutti accarezzare…) e ho sempre paura quando i miei genitori invitano persone a casa, perché lui va legato (se no prova a mordere… o per lo meno così ha provato a fare in un paio di occasioni).

Quando il cane ha circa 2 anni decido di provare con un altro educatore, e lì iniziamo un altro percorso, ma soprattutto inizio io a fargli fare tanti esercizi, tutti i giorni: fermo, vieni… e porto sempre i wurstel con me durante le passeggiate. Con il nuovo educatore facciamo anche dei campus di socializzazione, bellissimi… dove il cane gioca con tanti altri cani tutti liberi. Devo dire molto utili.

Ad oggi, a quasi 3 anni e mezzo di età, il cane si è molto tranquillizzato… è abbastanza bravo, ma comunque rimane un cane impegnativo, anche per me che peso solo 9 chili in più di lui. Fortunatamente al guinzaglio è bravissimo, cammina al fianco o addirittura dietro… però è chiaro che bisogna essere sempre concentrati perché anche banalmente se vuole giocare con un amico o se vede un cane con cui non va d’accordo servono due mani per tenerlo (per lo meno a me).

Non nascondo che in passato, più volte, ho pensato di darlo via, magari ad una famiglia con un grande giardino o ad una cascina, contesto al quale apparterrebbe di più. Ora però è parte della famiglia, e anche il mio fidanzato è legatissimo a lui, per cui ormai non ci pensiamo più… però ripensando alla volontaria, che ci ha dato un cane incrocio maremmano / pastore dei pirenei di 45 chili, quando avrebbe dovuto essere una taglia media, mi viene una grande rabbia.

La gestione infatti non è semplicissima, quante altre persone, al nostro posto, lo avrebbero dato via?

E quanti altri cani finiscono in canile, poiché di una razza ben diversa da quella anticipata dai volontari? È chiaro che quando si adotta un cane in canile non si sa mai come diventerà (e a volte questo è anche il bello) però ci vorrebbe un po’ più di responsabilità, e non dare incroci maremmani a persone che abitano in centro a Milano.

Anche perché, quanto è realistico che in canile ci siano così tanti “incroci Golden” quando il golden è un cane molto poco abbandonato, e quindi è improbabile che si accoppi con cani randagi?

Detto questo, nonostante i tanti momenti di difficoltà, siamo anche fortunati perché il nostro cane in casa, pur avendo un appartamento di 110 mq, è un santo. Al massimo gioca e fa un po’ di casino… però noi siamo stati fortunati, se fosse stato un cane che ci distruggeva casa? Chiaramente l’appartamento non è l’ambiente adatto per un incrocio pastore, anche se lì penso: meglio in appartamento o al gelo in un box?

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