Due soggetti di specie diverse un unico essere a sei zampe. 7 Elementi per diventarlo.
Elementi di un programma di allenamento
Continuo a pensare che fare un’attività con il proprio cane non sia l’andare in gara ma uno stile di vita.
Mi spiego: la preparazione per una competizione ha certo una finalità agonistica che si realizza quando si varca il cancelletto per entrare in gara, ma la preparazione, indipendentemente dalla gara in sé, rappresenta uno stile di vita, tra noi e il nostro cane, che richiede impegno, dedizione e sacrificio.
E questo stile di vita è la vera prova da superare: è la metamorfosi che trasforma due soggetti di specie diverse in un unico essere a sei zampe. Ecco sette elementi, secondo me fondamentali, per la costruzione di un buon programma che ci agevoli nel raggiungimento degli obiettivi:
- Costruzione della relazione, ossia l’insieme di tutte quelle azioni volte a creare un legame affettivo e di collaborazione tra noi e il nostro cane. Cerchiamo di favorire sempre l’interazione positiva con lui attraverso il contatto fisico, il gioco, gli esercizi, la socializzazione e i momenti di allenamento.
- Motivazione ossia il desiderio di fare qualcosa insieme e/o di imparare cose nuove. Lavorando con il premio, si fa in modo che il cane faccia le cose con noi perché vuole con tutte le sue forze quello che abbiamo da offrirgli. Questo non significa che il cane vuole lavorare con noi perché vede una pallina: il lavoro basato sul premio ha come obiettivo che il cane lavori con noi sperando, con il suo comportamento, di ottenere qualcosa che non vede ma desidera.
- Insegnamento. Dobbiamo scegliere l’ambiente giusto per il nostro cane. Questi deve essere motivato e ingaggiato. Dobbiamo “catturare” i comportamenti giusti, fissarli e premiarli. Luring e shaping ci aiutano nella costruzione del comportamento che possiamo costruire in backchaining (ossia dalla fine all’inizio) o seguendo l’ordine dell’esercizio. Dobbiamo infine fare la prova del nove e vedere se il comportamento sia stato acquisito, andando, in questo caso, a correggere gli errori.
- Struttura didattica. Questa è necessaria al fine di non procedere a caso o per tentativi. Va chiaramente adattata ad ogni singolo individuo, ma senza una linea guida ben definita si agisce solo a caso.
- Sequenze ossia capire l’ordine in cui insegnare gli esercizi, quando metterli insieme, quando metterli alla prova ed infine quando aumentare le distrazioni.
- Verifica ossia mettere alla prova il comportamento, far generalizzare il cane lavorando in ambienti diversi, creare degli scenari che riproducano la prova di gara.
- Mantenimento. Dopo aver costruito tutto questo, dobbiamo farlo durare. Per questo ci aiuta ancora una volta la relazione, il programma di allenamento e la costruzione di una buona motivazione.
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