Lockdown e boom adozioni: iniziano i problemi.
Durante la prima fase della pandemia, si è registrato un aumento enorme di adozioni. Ora arrivano inevitabili i problemi.
Problemi con i vaccini! Non si trovano!
A un anno di distanza – riportano anche ANSA e SKY NEWS 24 – i nuovi proprietari fanno ancora fatica a trovare i vaccini per i piccoli arrivati. Il boom di adozioni e l’aumento del consumo di materiali per la produzione dei vaccini contro il Covid, hanno infatti prodotto una forte riduzione degli immunizzanti per cani e gatti.
A denunciare questa carenza è l’Associazione nazionale imprese della salute animale, del gruppo Federchimica, a cui si accodano anche i veterinari. Secondo le stime riportate dall’Enpa, ente nazionale protezioni animali, più di una famiglia italiana su tre ha deciso di adottare un animale nell’anno del Covid, contribuendo così a registrare un +15% di adozioni.
Arianna Bolla, presidente di Aisa, ha dichiarato all’agenzia di stampa ANSA, che “la diminuzione della disponibilità dei vaccini, è dovuta in primis a un aumento senza precedenti della domanda in tutta Europa, che fa seguito all’esplosione demografica degli animali da compagnia a cui abbiamo assistito durante i periodi di lockdown”. Ad aver contribuito a questa carenza però, anche la corsa alla produzione di vaccini contro il coronavirus che ha contribuito a rendere di difficile reperibilità materiali comuni come fiale di vetro o sigilli di plastica.
Oltre ai vaccini però manca anche la serietà dei proprietari
Chi lavora nel settore cinofilo, soprattutto educatori cinofili e addestratori, si è reso immediatamente conto dopo i primi lockdown dell’aumento esponenziale di nuovi arrivi a quattro zampe nelle case degli italiani…
Sono letteralmente schizzate le adozioni di cani, ma come spesso accade, senza tener conto delle attitudini dei cani ospitati e del reale impegno che richiede vivere insieme ad un cane.
Sono emersi problemi dovuti ai tempi e alle routine drasticamente modificati durante la permanenza obbligata in casa, soprattutto per i cuccioli, ma non solo…come ci ha spiegato qualche mese fa, Alessandra Vacchiero, professionista cinofila piemontese e autrice di Dogsportal.it – rileggi l’articolo relativo al cane e i problemi del lockdown
Ma i problemi più gravi, come denunciano molti canili e associazioni sono quelli legati ai proprietari irresponsabili che stanno riportando indietro un numero elevato di cani.
Come sempre ci piace ricordare e sottolineare che è necessario imporre una maggiore cultura e sensibilità cinofila, superando inutili diatribe storiche e sterili come quella del ” non comprare, adotta”.
Come notiamo in questi mesi, non sempre adottare un cane è sinonimo di maggiore sensibilità, a volte si tratta soltanto di scorciatoie, vizi e scelte estetiche senza una reale consapevolezza, esattamente come può avvenire nel caso di un acquisto superficiale di un cane non adatto al nostro stile di vita.
Maggiore cultura e maggiore attenzione…sono necessari per il bene di tutti i cani.