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Pensioni, cani & botti di fine anno: la soluzione?

Spesso si cerca una pensione per cani last minute per lasciare il cane prima di andare a festeggiare il capodanno, ma è la scelta giusta? Come sono regolamentate le pensioni che scegliamo?

Con la collaborazione del Blog cinofilo Dogsportal.it, stiamo cercando di vagliare la possibilità di regolamentare le pensioni per cani casalinghe.

Ovviamente, non abbiamo nessuna autorità per farlo, ma crediamo che poter fornire delle linee guida può servire per poter dire che l’ambiente cinofilo si è preoccupato di farlo, visto il grande interesse per il benessere animale. E poi, può essere un’opportunità interessante per portare in cinofilia argomenti ancora vergini. Cosimo Lentini

Introduzione alla regolamentazione delle pensioni per cani casalinghe

Ho già spiegato che questa realtà già esiste perché nessuno vieta di gestire pochi cani all’interno della propria abitazione privata, purché in possesso di una piccola autorizzazione sanitaria per poter utilizzare ciò che le normative prevedono almeno in caso di necessità o bisogno.


Non a caso, anche i gestori autorizzati sono liberi di utilizzare la loro casa anche per i cani.

A me personalmente è capitato di farlo diverse volte e certamente non sono l’unico.

Col vantaggio di poterli liberare comunque in aree verdi recintate in sicurezza e utilizzare l’impianto fognario dedicato ai cani per smaltire le deiezioni.

Non avremmo nessun vantaggio a non farlo, qualora dovesse rendersi necessario.


Inoltre, sempre restando in argomento, c’è anche la possibilità di gestire un cane direttamente a casa del proprietario lì dove diventa necessario che mantenga realmente le proprie abitudini casalinghe.

Gestione dei cani in ambiente domestico

Bisogna quindi discutere su come avviene, per chi già lo fa, o come può avvenire per chi vorrà farlo in futuro, la gestione di una pensione per cani regolamentata disponendo soltanto di un appartamento in un condominio o in una villetta a schiera.


In un post precedente avevo accennato che si potrebbe prendere come esempio la figura professionale delle tagesmutter.

Questo perché adeguano il loro appartamento privato per poter essere autorizzati ad accudire un massimo di 5/6 bambini compresi i propri figli; che è poi il numero medio di ospiti che viene indicato dai gestori delle pensioni casalinghe.

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Così come si può considerare l’eventualità di prendere come riferimento le normative degli asili per cani, adeguandole per la custodia h.24 anziché solo per le ore diurne.

Credo sia poco costruttivo, per l’obiettivo che si vuole raggiungere, prendere come esempi case isolate con giardino o terreno, perché forniscono le stesse credenziali, le basi, per poter creare una struttura a norma.


Tuttavia, in assenza di una supervisione da parte delle autorità sanitarie, o comunque da terzi non di parte che diano il parere favorevole dopo un sopralluogo, possono accadere incidenti spiacevoli e nascondere insidie.

Come ad esempio la villetta che ha preso fuoco la scorsa estate, dove sono stati rinvenuti 11 cani morti carbonizzati chiusi in gabbiette metalliche (termine utilizzato dal quotidiano “La Repubblica”) per indicare quelli che comunemente nell’ambiente cinofilo vengono tradotti in kennel.

Come sappiamo, per distinguersi da una pensione a norma, le pensioni casalinghe specificano chiaramente di non avere i box, che i più maliziosi traducono in gabbie per fare più presa con i proprietari dei cani.

Sono a conoscenza di pensioni per cani autorizzate che per ovviare all’utilizzo di inferriate o sbarre, hanno creato dei box, o ad ogni modo degli spazi chiusi, utilizzando vetri antisfondamento.


Anche questa può essere un’idea come alternativa per chi crede che le inferriate o sbarre facciano sentire il cane triste e sconsolato.
Tuttavia, quello che davvero è importante, è il tempo che il cane resta chiuso, ovunque lo si chiude, senza svolgere attività ricreative compreso uno spazio abbondante di tempo da passare all’aria aperta.

Va evidenziato che in realtà in autorizzazione non ci sono solo i box, ma anche altre normative utili che rendono la gestione di una pensione per cani protetta e più sicura, e non solo per la possibilità di fare un’adeguata prevenzione.

Soluzioni Innovative per le pensioni casalinghe

Riuscire a regolamentare le pensioni per cani casalinghe, quindi, sarebbe molto importante per avere maggiori rassicurazioni perché sarebbero le autorità sanitarie a stabilire per tutti dove, come e quanti cani è possibile accudire. E darebbe l’occasione di diventare dei veri professionisti soggetti a controlli a sorpresa o a campione e poter fornire delle reali tutele legali e assicurative sia per i cani che per i clienti.

Ovviamente per poter chiedere una regolamentazione, bisognerebbe avere le idee chiare e aprire un dialogo per riuscire ad essere credibili nei confronti delle autorità sanitarie (Asl veterinarie), spiegando quali alternative o linee guida vengono adottate per ogni singola normativa presente in autorizzazione e della quale, si sceglie di farne a meno.

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Per ottenere questo risultato diventa necessario rispondere ad alcune domande e chi già esercita nel campo delle pensioni casalinghe, soprattutto se educatore cinofilo, più di chiunque altro può essere di aiuto perché potrà spiegare soltanto come fa.

Abbiamo già semplificato il più possibile le domande, a mio avviso importanti, per poter fornire delle risposte altrettanto semplici e concise.
Nel rispondere bisogna, ovviamente, tener conto che non sono cani che vivono tutti assieme in forma stabile.

Ma c’è il cane che torna a casa e quello nuovo che arriva obbligando il gestore a riformulare, di volta in volta, la convivenza del branco casalingo in un’abitazione privata che non prevede box.
Va considerato, inoltre, che in alcune pensioni casalinghe sono presenti anche cani di proprietà del gestore e va capito se farli rientrare nel numero massimo consentito come per le taggesmutter, oppure se è irrilevante la loro presenza.

Ripeto qui di seguito le domande per essere di aiuto a chi ci legge per la prima volta:

  • Come avviene la gestione delle marcature?
  • Come avviene la gestione delle risorse (cibo, cucce, masticativi, giochi)?
  • Come viene diviso il branco casalingo qualora dovesse smettere di andare d’accordo?
  • Dove avvengono e quanto durano le uscite in assenza di aree cani o spazi verdi di proprietà?
  • Come viene gestito un cane qualora non dovesse stare bene?
  • Come viene gestito lo smaltimento delle deiezioni?
  • Come si previene il disturbo della quiete pubblica nei confronti del vicinato?

Quest’ultima domanda, visto l’avvicinarsi del periodo natalizio ha una doppia valenza e porta spontaneamente ad un’altra domanda:

Come si tutelano i cani dai famigerati botti di fine anno?

Tutto l’ambiente cinofilo, al di là se crede possibile o meno, favorevole o no, all’esercizio delle pensioni casalinghe, conosce le conseguenze dei fuochi d’artificio.
Ci sono cani che scappano, altri che possono ferirsi o avere problemi cardiaci e altre problematiche che conosciamo bene e che non serve approfondire.
Credo, visto l’arrivo di fine anno, che si potrebbe dare la precedenza a questo argomento ancora prima di rispondere alle altre domande.
Capire insieme a coloro che credono nell’importanza di rispettare i cani, soprattutto se gestiti per trarne un guadagno economico, quali alternative è possibile adottare, o già vengono adottate (insonorizzazioni o altro), per tutelare quei cani che vengono gestiti in pensione tra i condomini o, più in generale nei centri abitati, non disponendo delle distanze minime dalle abitazioni private.

Auguro un Buon Natale e un sereno anno nuovo a chi è arrivato a leggere fino qui,
Cosimo Lentini

Cosimo Lentini

Cosimo Lentini inizia la sua esperienza con i cani fin da bambino, in un paesino vicino Taranto, dove raccoglie i cani randagi lasciati al mare a fine stagione. Trasferitosi a Milano molti anni dopo decide che il suo amore per questi animali diventerà anche il suo lavoro. Nel 1983 inizia il suo percorso professionale che lo porterà nel 1985 a diventare istruttore di cani-guida per ciechi presso il “Servizio Cani-guida dei Lions” di Limbiate. Il metodo di addestramento dei cani-guida è di fondamentale importanza nella formazione di Cosimo Lentini ed è la base di partenza dell’approccio Cane Spontaneo che egli propone. Il suo lavoro si divide oggi tra la formazione di cani guida, la gestione di una pensione per cani sulle colline di Pecorara in provincia di Piacenza e il supporto a proprietari di cani in difficoltà con il proprio animale. La trentennale esperienza e le capacità professionali di relazione con il cane, hanno portato Cosimo Lentini a decidere di condividere le proprie conoscenze attraverso l’organizzazione di corsi e conferenze dedicate al Cane Spontaneo. Nel 2016 collabora con l’Associazione “Vado Con Fido” Onlus, nata con l’obiettivo di selezionare e preparare, insieme al cieco, il cane che lo accompagnerà nella sua vita quotidiana prestando particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi non vedenti.

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