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Perché il cane mi ringhia se mi avvicino alla sua ciotola?

Proviamo a capire insieme come mai può capitare di fare “la guerra” per la ciotola con il nostro cane

È ora di pappa e il nostro amico attende con ansia la sua razione.

Eccola.

Il cane si getta sul cibo con voracità.

Mentre sta mangiando, ci avviciniamo per rinnovargli la provvista d’acqua nella ciotola apposita lì accanto. Improvvisamente, un ringhio ben determinato ci blocca: è il nostro cane che ci minaccia e a nulla valgono i tentativi di tranquillizzarlo finché non ci allontaniamo, dopo di che riprende a mangiare come se nulla fosse.

Cos’è successo?

Semplice, è scattato un meccanismo istintivo, definito “difesa del cibo”.

Già, ma la “fonte” del cibo, la famosa “mano che lo nutre”, siamo noi.

E allora, perché il nostro cane ringhia come se volessimo appropriarci della sua cena?

Il valore dei cibo per i nostri cani. Una questione millenaria.

Trentamila anni di convivenza con noi hanno di certo modificato il cane, anche dal punto di vista psicologico, ma ci sono cose che non possono cambiare. Una di queste è il valore che il cibo riveste per la maggior parte dei nostri amici.

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Salvo casi particolari, spesso determinati da abitudini errate come quella di lasciare la ciotola sempre piena, svilendo così il valore del cibo e pregiudicando in questo modo uno strumento di interazione e educazione di altissima efficacia, il cibo è vita, agli occhi dei nostri cani.

Perché la cultura che appartiene loro è sempre quella del predatore, cioè di un animale che non ha mai la certezza di riuscire a procurarsi da mangiare.

In natura, per il lupo, in media solo una caccia su quattro va a buon fine, dunque la certezza di trovare da mangiare e quindi sopravvivere non esiste.

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Come gestire la pappa del cane? Proviamo a capirlo insieme

Per comodità o per mancanza di informazioni, ci sono proprietari di cani che lasciano regolarmente piena la ciotola del loro amico.

Si tratta di una scelta errata da ogni punto di vista.

Il cane non si regola affatto da solo, come alcuni credono, ma tende inizialmente a mangiare finché è pieno da scoppiare.

Ciò induce facilmente sovrappeso, cattiva digestione e disturbi gastrointestinali, oltre a rappresentare un pericolo mortale per via della cosiddetta “torsione gastrica” che colpisce sovente molte razze e tipologie di cani quando ingurgitano troppo cibo in una sola razione.

Dal punto di vista etologico, invece, questa scelta toglie valore al cibo, non rispetta la cultura e la natura del cane e ci priva dello strumento di gratificazione più efficace e potente nell’ambito dell’educazione e dell’addestramento. Un errore da evitare assolutamente.

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Perché sottrarre la ciotola al cane?

Al naturale e istintivo comportamento di difesa della principale risorsa vitale si somma a volte anche un atteggiamento umano incomprensibile: dimostrare a noi stessi di avere il potere di sottrarre la ciotola al cane che sta mangiando.

La causa di questa scelta insensata risiede in una visione arcaica ed errata del rapporto con il cane che suggerisce quanto segue: “Poiché sono io, l’umano, il leader del branco, devo poter aver accesso anche al cibo del cane, se così mi va, per dimostrargli chi comanda”

Peccato che in natura le cose non vadano affatto in questo modo.

Se vi è abbondanza di cibo, per esempio, tra i lupi non si verificano lotte per mangiare. Tutti hanno accesso alla preda, che tra l’altro viene abbattuta grazie all’azione collettiva del branco e perciò a tutti ne spetta una parte.

Certo, la coppia “dominante”, per semplificare, avrà le parti migliori e più nutrienti, ma la ragione non risiede affatto in una scala gerarchica di tipo militare, come molti pensano.

In realtà, la femmina alfa del branco deve mangiare meglio e più di tutti gli altri in previsione del fatto che avrà i cuccioli e dunque dovrà essere in forma perfetta per farli crescere sani e forti, prima dentro di sé e poi allattandoli.

Il maschio alfa ha meno privilegi di lei in tal senso, tanto per dirne una.

Se invece il cibo scarseggia, allora sì che potranno verificarsi baruffe a causa della fame, ma sempre molto scenografiche e poco fisiche, per non ferirsi e non indebolire la forza collettiva del branco. E in entrambi i casi, nessun lupo tenterà mai di appropriarsi di ciò che un altro soggetto sta mangiando: semplicemente, questo non è previsto nel codice comportamentale dei predatori sociali quali sono i lupi. I cani non sono diversi da loro nemmeno in questo.

Come risolvere il problema se il nostro cane ci ringhia?

In ogni caso, la soluzione del problema legato alla difesa del cibo, che può essere anche dovuto a esperienze di abbandono, malnutrizione o randagismo, e perciò di “fame” vera e propria, è semplice e prevede soltanto l’utilizzo di due ciotole. Ecco come fare:

  • Cominceremo col suddividere la razione giornaliera in due pasti (se già non lo facciamo), per attenuare il forte desiderio di cibo che facilmente si sviluppa nei cani nutriti solo ogni 24 ore: il ciclo digestivo dei cani sani è di circa 8 ore, per cui mangiando solo una volta al giorno si ritrovano a stomaco vuoto per ben 16 ore prima del prossimo pasto… altro che “fame da lupi”!
  • Al momento della pappa ci presenteremo con due ciotole, una piena (che resterà assolutamente fuori portata per il cane) e una vuota, che gli offriremo con la massima naturalezza. Allo sconcerto del cane di fronte al nostro incomprensibile “scherzo”, dovremo assumere un’aria del tutto innocente e disinteressata, e prelevare una cucchiaiata di cibo dalla ciotola piena per depositarla in quella vuota, senza spostarla da dove si trova.
  • Terminata la piccola porzione, il cane ci rivolgerà uno sguardo deluso e noi gli concederemo una seconda cucchiaiata. L’operazione proseguirà fino al termine della razione e verrà ripetuta a ogni pasto per alcuni giorni, cioè fino a quando il nostro amico comincerà a considerare l’avvicinarsi della nostra mano alla ciotola come qualcosa di positivo e non come una possibile minaccia al suo pranzo.
  • La volta successiva offriremo la ciotola contenente circa un terzo della razione completa. Non appena il cane avrà terminato, invece di aggiungere cibo con il cucchiaio dalla ciotola piena a quella svuotata, preleveremo quest’ultima, la porteremo vicino alla riserva di pappa e ne aggiungeremo un altro terzo, per poi restituirla al nostro sempre più stupefatto amico; identica operazione ripeteremo per la porzione finale, che concluderà il pasto.
  • Dopo qualche giorno, potremo passare a una suddivisione della porzione in due parti, sempre con la medesima procedura, per poi tornare alla normalità. Nel caso in cui l’alimentazione del cane fosse affidata a turno più membri della famiglia, è fondamentale che tutti partecipino alla procedura descritta, per scongiurare il rischio che il cane associ la positività della sottrazione della ciotola a un solo membro del gruppo, continuando a considerare gli altri come possibili concorrenti a livello alimentare.

Andrea Comini

Educatore e istruttore cinofilo fisc da oltre vent'anni, consulente sui problemi comportamentali, si è formato con Carlo Marzoli, Inki Sjosten, David Appleby, Roger Abrantes, Joel Dehasse. Studioso di etologia del cane e del lupo, docente in diversi corsi di formazione per educatori. Giornalista professionista.

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