Assalto alla baionetta: il Segugio della Transilvania
Il primo articolo di una lunga serie, un viaggio nella quale scopriremo qualcosa di ogni segugio esistente, grazie a Susanna Pietrosanti.
Iniziamo?
Segugio della Transilvania
Si dice che, in questo momento, abbiamo bisogno di storie, per evadere dalla monotonia angosciosa dell’unica storia che ci viene propinata da tutti i media, quella dell’epidemia.
C’è un gruppo, un albero, uno sciame di cani che conosco bene e le cui storie posso raccontare: i segugi.
Comincio in cadenza d’inganno, perché ovviamente si tratta di una razza poco nota, ma, magari, il caporedattore Poldo mi guarderà con simpatia…
In Italia, probabilmente, pochi ne conoscono l’esistenza: qui altre razze, non solo autoctone, la fanno da padrone, e ne parleremo.
Eppure, il segugio della Transilvania esiste, eccome.
Il Segugio di Transilvania, o segugio delle Tre Contrade, o Erdélyi Kopò, è un antica razza ungherese, le cui caratteristiche si sono formate per causa delle particolarità climatiche ed ambientali.
Ne esistono due varietà, la grande (55/60 cm), selezionata per cacciare selvaggina importante, l’orso, il cinghiale – e la piccola (45/50 cm) abile su volpe e lepre, e anche su camoscio.
Aspetto e doti del segugio della Transilvania
È uno splendido briquet di taglia media, con testa corta ma non appuntita, naso diritto, occhi scuri (uno dei difetti irrimediabili sono proprio gli occhi chiari), coda sospesa a riposo e diritta come una spada in caccia.
Di aspetto nobile ed equilibrato, calmo e bilanciato è comunque un cane estremamente indipendente e un po’ testardo:
preferisce lavorare autonomamente e lontano dal suo conduttore.
Un segugio, un gran cacciatore
Quando lavora, è continuamente in cerca di selvaggina, spinge e blocca egregiamente il selvatico inseguito, comunicando il percorso della cacciata con uno scagno acuto e lamentoso caratteristico della razza.
Secondo molti è il cane ideale per la seguita, in quanto molto persistente e perseverante, in grado di coprire grandi distanze durante la battuta.
Inoltre è facile da addestrare: si affeziona molto al proprietario, è attaccato a lui e disponibile ad obbedirgli.
In caccia, le caratteristiche per misurare il suo valore sono ovviamente l’idoneità alla braccata, l’autonomia e l’assiduità.
Il segugio della Transilvania è un guerriero
È un guerriero, che non teme l’attacco diretto: si nominano alcuni di questi segugi che non hanno temuto lo scontro col lupo.
Ovviamente, un cane dotato di queste radici può diventare aggressivo se mal socializzato, o, peggio, se sacrificato nei suoi bisogni di esemplare da lavoro.
Se invece gli si permette di diventare chi è…
allora sa sempre mantenere un equilibrio splendido fra l’attacco alla baionetta e la tenerezza verso il conduttore e verso gli altri componenti, umani e canini, del suo clan.