Cani e società

LATTE O LIMONE? Una scelta giusta a volte non esiste…anche quando parliamo dei nostri cani.

Nel paese del caffè non è una domanda che ci poniamo spesso e probabilmente nessuno di noi si è mai veramente dedicato a capire se preferisce l’uno o l’altro per arricchire una buona tazza di the.

Sono però sicuro che nell’indecisione chiunque sia capace di trovare una soluzione rapida e risolutiva in merito, facilitati anche dall’estrema differenza dei due gusti in esame. Morbido e dolce il primo, legato alla calma e alla spensieratezza, aspro e pungente il secondo che ci risveglia sicuramente pensieri più frizzanti. 

Ma se sia migliore l’uno o l’altro, concorderete, è sicuramente questione di gusti.

Ogni opinione è quindi rispettabile ma, se ci trovassimo di fronte ad un vero esperto, anche opinabile. Questi infatti avrebbe sicuramente da obiettare sul fatto che spetti a noi scegliere cosa è più adatto e, probabilmente, sarebbe capace di spiegarci che esiste una scelta corretta. Come spesso capita è la domanda che è sbagliata forse più della risposta e come ancora più sovente ci accade diamo la risposta senza prima “guardare” la domanda. La parola giusta, per questo quesito e soprattutto per il successivo che ci porremo e che è sicuramente di maggiore interesse in questa sede, è: DIPENDE.

Dipende dal tipo di the. 

Le regole comportamentali, i segreti per l’addestramento, le dritte per riuscire a far obbedire il nostro cane e tutte le decine di convinzioni e opinioni che abbiamo in questo campo partono spesso dallo stesso fondamentale errore.

E’ meglio essere severi, gioiosi, rigorosi, positivi, usare la pallina, il cibo, il collare o la pettorina?

Tutti hanno la risposta o perlomeno molti si pongono la domanda ma sempre senza pensare che ancora una volta DIPENDE!

Ognuno dei nostri fantastici amici è un individuo a se, forse un pò più semplice di noi ma non per questo privo delle proprie caratteristiche ed esigenze.

I meccanismi di apprendimento e le risposte agli stimoli variano sensibilmente da un soggetto all’altro e la maggior parte delle volte che non otteniamo dei risultati dai nostri insegnamenti è colpa dell’utilizzo di un metodo che è perfetto per il cane del vicino, per quello dell’addestratore e probabilmente lo era per il nostro quattrozampe precedente. Ma non va bene per Bobby!

Mi capita spesso di ascoltare proprietari che elogiano e ricordano con nostalgia il loro vecchio “fido”: –“bastava un fischio, un gesto ed obbediva subito e non mi ha mai combinato alcun guaio quando lo lasciavo da solo. Per sporcare grattava la porta e nessuno glielo ha mai insegnato….e invece lui”- lo sguardo si sposta verso il nuovo e malcapitato nuovo arrivato che è lì seduto con gli occhi sgranati ma con la coda che accenna comunque ad un piccolo movimento –“invece lui..non capisce niente e sa solo combinare guai”- e, avvertendo l’argomento, il cane aumenta il ritmo dello scodinzolare sempre fissando il suo padrone con immotivata gratituine.

Prima di decidere come procedere nell’educazione o nella risoluzione di un problema impariamo a conoscere il nostro cane.

Assaggiamolo, come faremmo per il the, magari basta davvero poco per capire, tra la miriade di consigli ricevuti o soluzioni esaminate, qual’è la più adatta per il nostro amico. Ma mettiamo lui al centro dell’attenzione, non noi stessi. Facciamoci guidare dal suo modo di essere e non dal nostro carattere.

Guardiamolo, spesso, ma come farebbe un vero osservatore; senza giudicare ma solo per capire. Come reagisce quando ci comportiamo (noi) in un determinato modo e cosa fa se assumiamo un altro atteggiamento? Cosa gli piace e non cosa vorremmo che gli piacesse.

Per concludere: chi è il nostro cane e non cos’è.

Michele Caricato.

Michele Caricato

“Dal 1990 insegno alle persone a sedersi, stare fermi e tornare al richiamo. Occasionalmente faccio la stessa cosa anche con i cani” Michele Caricato

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