Notizie e curiosità sul caneEducazione cinofila e relazione con il cane

Un cucciolo di cane non può essere paragonato ad un prodotto agro-zootecnico perchè è un supporto esistenziale dell’umanità.

Il mondo dei cani in Italia si divide ormai da decenni fra due grandi settori, quello della Salute e quello dell’Agricoltura.

di Alfonso Montefusco

Il primo essenziale per il controllo demografico di tutti i cani di razza e non , presenti sul territorio nazionale, attraverso le Anagrafe Canine Regionali, che ci auguriamo molto presto diventi una unica banca dati nazionale il prima possibile.

Di basilare importanza per un discorso di responsabilità civile, incolumità pubblica, benessere animale e prevenzione di malattie o possibili zoonosi. 

Il secondo invece riguarda esclusivamente i cani definiti  di razza, quindi iscritti in un Registro Genealogico riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura.

Dove l’allevamento ricopre un ruolo fondamentale attraverso la selezione dei migliori rappresentanti di ogni razza canina, sforzandosi di tutelare quegli aspetti di tipicità, carattere e salute tali da preservare la biodiversità delle popolazioni canine.

Contemporaneamente ottenere quindi cani con definite attitudini e predisposizioni comportamentali utili ad uno scopo o funzione.

Fin qui tutto regolare e meritevole, ma una domanda sorge quando si decide di paragonare l’allevamento di una determinata razza canina a quella di qualsiasi altra specie domestica allevata per scopi prevalentemente alimentari o cosi definiti animali da reddito, Bovini, Equini, Suini, Conigli o Polli.

Benché definire un cane un prodotto possa giustamente, toccare la suscettibilità di chi il cane lo vive come un membro della propria famiglia, cerchiamo di fare uno sforzo e valutare la questione in modo oggettivo.

Durante il periodo più intenso della pandemia che ha coinvolto tutti, abbiamo scoperto per esigenze di spostamento di cani, tanti aspetti legati alle attività imprenditoriali e quindi abbiamo iniziato a sentire la parola prodotto associata a cucciolo.

Nell’ambito dei prodotti agro-zootecnici  c’è da dire che il cane di razza rappresenta la specie con una sostanziale, profonda e permeante realtà: il suo scopo non è alimentare. 

Anzi lo potremmo definire, oggi più di ieri a supporto esistenziale dell’umanità.

Già perché chiunque ami veramente i cani e viva o abbia vissuto con loro può asserire senza ombra di dubbio che un cane ti cambia la vita.

Nella stragrande maggioranza dei casi la migliora!


Scrivici in redazione per raccontarci come il tuo cane ti ha migliorato e cambiato la vita


Il mondo accademico e studi internazionali hanno comprovato la relazione che esiste fra qualità della vita e presenza di un animale domestico. 

Se pensate che nella valutazione delle più importanti compagnie assicurative, la convivenza con un  cane o un gatto  è percentuale influente nell’allungare l’aspettativa di vita o soltanto nel rinforzare la capacità del nostro organismo di rispondere agli agenti esterni, fisici o psichici. 

Ma per fare ciò è essenziale che il cane abbia determinate caratteristiche, chiamate tecnicamente attitudini e predisposizioni.

Le quali non si esprimono così magicamente solo perché appartiene ad una determinata razza o tipologia, occorre l’intervento dell’umano con il quale vive. 

Sono necessarie delle competenze per favorire l’espressione di quelle modalità di risposta comportamentale, direttamente intrecciate alla relazione inter-specie, al benessere animale e alla libertà del cane di essere se stesso, con tutte le sue memorie di razza!

Immaginatevi a tavola, con davanti un bel piatto di tagliata pregiata, prodotto agrozootecnico derivante da una filiera controllata e di qualità. Oppure mentre scegliete un buon Olio Extra Vergine di Oliva IGP  o ancora state per gustarvi un buon prosecco di Valdobbiadene DOC.

Vi servono delle competenze per poter  apprezzare le qualità di questi prodotti o soddisfare il vostro palato?

Qualcuno naturalmente dirà che occorre avere conoscenze e gusti…

Sicuramente una persona come me astemia, è poca adatta a trarre conclusione assaporando un rosso Valpolicella, ma rimane il fatto che quei prodotti, tutti, non hanno bisogno di competenze per esprimere le loro qualità.

Invece un pastore belga Malinois, un Rottweiler, un Greyhound, un Setter Inglese o un Segugio Itailano per poter esprimere le loro caratteristiche hanno necessariamente bisogno che ci siano competenze, conoscenze ed interventi fin dalla più tenera età, da parte dell’umano che desidera essere appagato dalle loro qualità!

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Quindi per essere valorizzato, apprezzato e rispettato nelle sue doti, il cucciolo di una determinata razza deve essere trattato con:

  • Cultura
  • Conoscenze
  • Competenze

Le tre C che si realizzano pari passo con il rispetto del Benessere Animale, la tutela della Biodiversità e la lotta alla speculazione illegale.

Ciò che invece non è necessario avere per tutti gli altri prodotti agro-zootecnici, per i quali sono solo richieste alfabetizzazione e capacità di comprensione di un testo scritto.

Considerando tutto ciò, a mio modesto avviso il Ministero che dovrebbe occuparsi del settore cinofilo delle razze canine dovrebbe essere quello della tutela dei Beni Culturali!

Ritenerlo un prodotto agro-zootecnico non può che alimentare l’imprenditoria stile “scucciolificio” e “mercati multirazza”  incidendo come hanno fatto, ad una devastante avanzata dell’ignoranza cinofila, ben condita e colorata sotto false sembianze dalla bravura di grafici pubblicitari, uomini d’affari ed esperti di social media, forti dell’immancabile amore a tre emme che tutto sana e tutto può.

Alfonso Montefusco

Founder and CEO presso Guide Cinofile, Autore, Scrittore, Conduttore Guide Cinofile Channel

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